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Oltre la cura

Intervista a Gabriella Farina

Responsabile del Dipartimento di Oncologia del Fatebebefratelli e della Breast Unit Aziendale

Ogni anno in Lombardia ci sono circa 10.000 nuovi casi di tumore al seno. Ma grazie alle diagnosi sempre più precoci e al progresso scientifico la sopravvivenza delle pazienti è notevolmente aumentata, ora si stima dell'88% a cinque anni.

"Questo aumento delle pazienti lungosopravviventi è un successo dell'Oncologia ma anche una sfida per il Sistema Sanitario” per via di un incremento “bisogni specifici, molto spesso misconosciuti” da quelli fisici a quelli sociali e psicologici. Questi ultimi con il trascorrere degli anni sono diventati sempre più incalzanti, tant’è che di pari passo si è affermata la psiconcologia per offrire ai malati e alle loro famiglie un supporto durante le cure.

A dirlo è la Dottoressa Gabriella Farina, da più di quindici anni a capo del Dipartimenento di Oncologia della Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e alla guida della Breast Unit

Dottoressa potrebbe spiegarci come è organizzato il Dipartimento che dirige?

"Sono stati attivati percorsi di presa in carico per la diagnosi e la cura di tutti i tumori con team multidisciplinari che coinvolgono molte altre unità operative aziendali nell'intento di offrire il miglior percorso di cura possibile. Abbiamo poi creato una rete di sinergie con alcune Associazioni di Volontariato del territorio per puntare all'umanizzazione delle cure ed alla presa in carico del paziente e della sua famiglia. Quello del tumore al seno è tra i percorsi di diagnosi e cura più attivi, con la nostra Breast Unit."

Può illustrarci in cosa consiste una Breast Unit?

"La Breast Unit non è altro che il Centro di Senologia Multidisciplinare, una struttura specializzata nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione fisica e psicologica delle donne con neoplasia mammaria. La nostra ASST ha una Breast Unit che esegue 250 interventi chirurgici per nuove diagnosi ogni anno e ha in carico per controlli e terapie circa 3000 donne che hanno avuto un tumore al seno. Un team di specialisti in senologia, chirurgia plastica, oncologia, radiologia, radioterapia, fisiatria e psicologia che seguono la donna per tutto l'iter della malattia."

Ci sono requsiti particolari per avere la denominazione di Breast Unit?

"Regione Lombardia, che sul nostro territorio ha certificate 37 Breast Unit, tra cui la nostra, seguendo le indicazioni del Parlamento Europeo e la normativa nazionale ha indicato quali devono essere i requisiti: vanno da quelli strutturali e professionali fino al numero di casi trattati.

Ci può elencare le specifiche della Breast Unit?

"Una Breast Unit deve trattare più di 150 nuovi casi all'anno. Deve poi assicurare la presenza di figure professionali mediche che dedichino tutta o la maggior parte della propria attività al trattamento della mammella. Accanto a quest specialisti, chirurghi, radiologi, patologi e anche infermieri ci devono esssere altre figure fondamentali, come lo psiconcologo, l'onco-genetista, il fisiatra e il chirurgo plastico. Inoltre deve essere assicurata una diagnosi tempestiva ed è necessario svolgere riunioni multidisciplinari settimanali per discutere collegialmente ogni singolo caso, sia prima dell'intervento chirurgico e sia dopo."

Come è articolato il percorso di presa incarico e cura delle donne malate?

"A partire dalla prima visita o dai primi accertamenti diagnostici per sospetto tumore al seno, la donna viene presa in carico dal personale della Breast Unit e accompagnata in ogni passo del percorso, dalla diagnosi, intervento chirurgico o terapeutico fino alle visite di controllo."

Dopo le dimissioni e il superamento della fase critica come seguite le pazienti?

"Le pazienti considerate guarite o a basso rischio di recidiva potrebbero tornare a una vita normale, continuando a fare controlli sul territorio e non più in Ospedale, ma molto spesso faticano a staccarsi dalla equipe che le ha curate."

In questo iter quali sono i benefici di uno psiconcologo che affianca le pazienti?

"Il ruolo dello psiconcologo è fondamentale. Il cambiamento fisico conseguente alla malattia o alle cure, la possibile comparsa di infertilità secondaria, la paura della morte o della ricaduta sono fonte di ansia e a volte di depressione che hanno un impatto notevole sulla qualità della vita delle pazienti. Nella nostra Breast Unit l'intervento dello psiconcologo avviene fina da subito, dalla diagnosi, per aiutare le pazienti a trovare le risorse per affrontare e accettare la malattia.

La nuova psiconcologa, la dottoressa Montrone, da poco entrata nella nostra equipe grazie al finanziamento di GO5 - per mano con le donne, lavorerà per identificare i bisogni delle nostre pazienti lungosopravviventi o guarite dal tumore alla mammella, per capire quanto influisce la paura della recidiva. E questo per offrire un vero e prorpio percorso di riabilitazione e favorire il rientro in una normalità il più possibile accettabile. A questo progetto stiamo collaborando anche con le nostre Case di Comunità in modo da aprire ambulatori territoriali dedicati a queste pazienti, che qui potranno trovare tutte le risposte ai loro bisogni, restando vicine a casa."

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